>> venerdì Settembre 4, 2015

RISULTATI POSITIVI SUL MIGLIORAMENTO DELLA TETRABENAZINA PER LA MALATTIA DI HUNTINGTON

Una forma modificata di “idrogeno pesante” nella tetrabenazina sembra essere sicura e efficace per curare i movimenti involontari causati dalla Malattia di Huntington.

La tetrabenazina è un farmaco con una lunga storia: negli anni Cinquanta, venne sviluppato dalla casa farmaceutica Hoffmann-La Roche e studiato per essere utilizzato nel trattamento dei movimenti involontari, la corea, provocati dalla Malattia di Huntington. Gli specialisti scoprirono infatti la sua efficacia e nel 1971 la tetrabenazina venne approvata per il trattamento dei malati di Huntington nel Regno Unito. Da quel momento, il farmaco venne utilizzato anche in altri Paesi, fino alla sua approvazione negli Stati Uniti. Tutt’oggi infatti la tetrabenazina è molto utilizzata per il trattamento di questo particolare sintomo della Malattia di Huntington, sebbene essa non rappresenti una cura, poiché non rallenta la progressione della malattia, ma è un farmaco molto utile per alcuni pazienti.

Auspex Pharmaceuticals si è data l’obiettivo di migliorare la tetrabenazina perché uno dei problemi principali di questo farmaco è che nel corpo umano viene rapidamente eliminato, ovvero ha una “breve emivita”. Ciò significa che molti pazienti devono prendere il farmaco anche 3 o 4 volte al giorno: la concentrazione del farmaco nel sangue aumenta rapidamente ogni volta che si inghiotte una pillola, e poi decade. Un livello elevato di farmaco può causare effetti indesiderati, mentre bassi livelli non permettono di tenere la “corea” sotto controllo. Se si potesse rallentare la velocità con cui il corpo rimuove il farmaco, si potrebbe assumere il farmaco meno spesso, e le concentrazioni nel sangue potrebbero essere più stabili. Auspex sta sperimentando un approccio interessante a questo problema, cercando cioè di ottimizzare la tetrabenazina. In sostanza, i chimici della Auspex hanno sostituito alcuni atomi di idrogeno che si trovano nella tetrabenazina con una versione di idrogeno che è leggermente più pesante; in questo modo il farmaco fa ancora il lavoro che dovrebbe fare all’interno del cervello, ma a causa dell’idrogeno più pesante, le reazioni chimiche sono rallentate e il farmaco rimane più a lungo a disposizione.

Due trial e i loro risultati

 Huntington

Motivati dal progetto di poter migliorare il farmaco, la Auspex e l’Huntington Study Group hanno lanciato due trial con una nuova “versione” di tetrabenazina, chiamata SD-809.
Il primo step, o “First-HD” trial, è stato progettato per stabilire se SD-809 è efficace per i movimenti coreici nei pazienti HD che non hanno trattamenti in corso con la tetrabenazina. Dei 90 pazienti arruolati in oltre 30 siti in Canada e Stati Uniti, 45 sono stati assegnati allo studio con farmaco e 45 assegnati a ricevere solo placebo. Il trial per valutare la nuova versione di tetrabenazina SD-809 consisteva in una doppia somministrazione giornaliera, invece delle tre o quattro dosi necessarie per la tetrabenazina, per un periodo di circa 12 settimane, 8 delle quali sono servite per determinare la dose di farmaco migliore per ogni paziente, dose che è stata poi somministrata per altre 4 settimane. Questo tipo di studio, detto “doppio-cieco, controllato con placebo” è il metodo migliore per valutare un farmaco. I risultati hanno evidenziato che SD-809 funziona: come la tetrabenazina riduce infatti la quantità di movimenti in pazienti con Malattia di Huntington. Questo è senz’altro un importante primo passo nello studio della nuova formulazione. Inoltre, è stato attivato un altro trial, chiamato “Arc-HD” su pazienti che già assumono tetrabenazina. Lo studio è stato progettato per verificare la sicurezza del passaggio da tetrabenazina a SD-809. Si è quindi valutato se le persone che passano da un farmaco all’altro continuano a beneficiarne. Anche i risultati dello studio Arc-HD sono stati positivi. Non ci sono state importanti reazioni avverse e il nuovo farmaco SD-809 ha permesso di controllare la “corea”. Se fosse approvato, l’SD-809 potrebbe fornire un’altra opzione di trattamento per la corea. I pazienti trattati con tetrabenazina a volte sperimentano sonnolenza, agitazione, ansia e depressione. Quest’ultimo fattore desta particolare preoccupazione nella Malattia di Huntington perché i pazienti già sperimentano alti tassi di depressione e il peggioramento potrebbe rappresentare un problema reale. Dai trattamenti a breve termine condotti in First-HD e Arc-HD sono emersi relativamente pochi effetti collaterali. Depressione ed ansia non erano superiori nelle persone trattate con SD-809, ma è stato notato un incremento della sonnolenza. Bisogna, però, tenere presente che questi risultati provengono da un numero relativamente piccolo di soggetti (81, tra First-HD e Arc-HD) a cui il farmaco è stato somministrato per poche settimane.

Un nuovo studio è in corso

Per fare fronte a queste problematiche, Auspex e l’Huntington Study Group stanno conducendo uno studio di un anno per valutare sicurezza ed efficacia del farmaco in pazienti che hanno partecipato ai primi 2 trial. Auspex ha annunciato che eventuali risultati positivi costituiranno la base della presentazione di una domanda di registrazione del farmaco alla FDA – Food and Drug Administration degli Stati Uniti, già nella prima metà del 2015. Questo significa avviare il processo che porta all’approvazione del farmaco SD-809 da parte della FDA, ovvero l’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici che dipende dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti.

Qual è il messaggio di questi studi?

I risultati emersi dai trial Arc-HD e First-HD indicano che SD-809 potrebbe essere un nuovo strumento utile per aiutare a combattere i movimenti incontrollati nella Malattia di Huntington. Seppur il farmaco non rappresenta una cura per l’Huntington ma piuttosto un aiuto per specifici sintomi motori della malattia, qualora venisse approvato, SD-809 potrebbe fornire un’altra opzione di trattamento per la corea.
I trial Arc-HD e First-HD non dimostrano che SD-809 è meglio della tetrabenazina o che ha meno effetti collaterali. Tutto quello che possiamo dire è che non fa peggio della tetrabenazina se consideriamo efficacia ed effetti collaterali. Un’altra incognita, nel caso il farmaco venisse approvato, è il suo costo. Potranno la somministrazione di sole due volte al giorno e i possibili vantaggi di una più stabile concentrazione giustificare – qualunque sarà – il prezzo imposto al nuovo farmaco? Potrebbe, infatti, non essere facile convincere il sistema sanitario che costi più alti siano giustificati. Infine, si dimostra che la comunità Huntington è capace di passi rapidi nel considerare nuove terapie. Il fatto che i pazienti, le loro famiglie, i medici e le aziende farmaceutiche possono lavorare insieme è un importante risultato che ci rende ottimisti per il futuro.

Sintesi italiana a cura di
Dott.ssa Elisabetta Caletti
AICH Milano Onlus
 
FONTE: HDBuzz 22 dicembre 2014, Dott. Jeff Carroll (Edited by Dr Ed Wild) 

Positive results announced for re-worked tetrabenazine drug in Huntington’s disease
Modified ‘heavy hydrogen’ form of tetrabenazine appears safe and effective for chorea in Huntington’s disease.